La scherma sportiva è una disciplina olimpica che trae origine dall’arte marziale detta scherma tradizionale e consiste nel combattimento in pedana tra due avversari.
La scherma sportiva comprende tre armi: la sciabola, la spada e il fioretto. Si distinguono per i diversi stili e regole di combattimento, codificate dal regolamento tecnico della FIE (Federazione Internazionale Scherma – in francese Fédération internationale d’escrime).
Arma | Lunghezza max | Lunghezza lama | Peso max |
Sciabola | 105 cm | 85/88 cm | 500 g |
Spada | 110 cm | 78/85/90 cm | 770 g |
Fioretto | 110 cm | 85/88/90 cm | 500 g |
Le impugnature delle tre armi sono diverse.
Per la sciabola l’impugnatura è di un solo tipo, simile alla “francese”,
ma di sezione cilindrica anziché rettangolare. Al fine di garantire
l’incolumità degli atleti, essi sono obbligati ad indossare una maschera
protettiva — solitamente con visiera trasparente — durante la pratica.
Per la Spada e il Fioretto:
“anatomica”, o “tedesca”, nelle varie tipologie dalla cosiddetta “viscontea”, sino a quella sagomata “portoghese”;
“francese”, o “manico liscio”, di varie tipologie di sagomatura;
“italiana”, ormai da molti anni in disuso;
Arma di attacco per eccellenza, molto veloce e istintiva. Discende dalle armi usate dai cavalieri che, stando a cavallo, colpivano i fanti a piedi soprattutto nella parte superiore del corpo con movimenti ampi, usando di rado la punta: caratteristiche conservate nella determinazione del bersaglio valido anche nella moderna sciabola sportiva.
Lo sciabolatore deve avere un’ottima resistenza fisica e grande mobilità nelle gambe, capacità di reazione rapidissima e intuizione sulle azioni dell’avversario.
Il bersaglio della sciabola è costituito da busto (tranne l’inguine), braccia e testa; si può colpire di punta, di taglio e di controtaglio. In pedana si indossa un giubbetto di laminato conduttivo sul tronco e sulle braccia. Anche la maschera protettiva per il volto è di materiale conduttivo.
La spada è l’arma che più si avvicina alle armi del passato, arma molto complessa ad alti livelli perché il suo bersaglio comprende tutto il corpo che si può colpire solo di punta (su cui c’è un bottone che viene azionato da una pressione di almeno 750 grammi), come nel fioretto, senza “convenzione”. Il primo che tocca l’avversario si aggiudica il punto; se ci si colpisce contemporaneamente entro 1/25 di secondo il punto viene assegnato ad entrambi e si ottiene un “colpo doppio“. L’assenza di “convenzione” attrae maggiormente i neofiti e perciò è l’arma più praticata. Alla spada si deve il colore bianco della divisa da scherma: infatti i duelli combattuti con la spada erano al “primo sangue“: qualsiasi ferita da cui uscisse sangue, su qualsiasi parte del corpo, determinava l’interruzione del combattimento e la sconfitta del duellante ferito. Per meglio evidenziare queste ferite era richiesto di vestirsi integralmente in bianco.
Arma essenzialmente accademica, mai usata in combattimento sul terreno. Nacque come una “spada alleggerita” per l’allenamento, destinata all’esercizio nelle sale d’armi in cui ci si abituava a colpire il bersaglio mortalmente. Il bersaglio valido del fioretto è rappresentato dal busto (protetto da apposito giubbetto conduttivo), con esclusione di braccia, gambe e testa e può essere colpito solo con la punta dell’arma che è dotata di apposito bottone a molla. Per la validità del colpo, la forza minima esercitata non deve essere inferiore ai 500 grammi.
Nell’uso viene privilegiato il fraseggio schermistico nella sua perfetta esecuzione ed è per questo che il colpo simultaneo viene considerato nullo. Richiede leggerezza e riflessività, tattica e agilità.
Nel lessico comune si definisce “colpo di fioretto” un’azione precisa, perfetta, puntuale.
Nel fioretto, una serie di regole disciplina l’attribuzione del colpo, chiamata “convenzione”.
L’atleta che attacca per primo ha la priorità su chi subisce l’attacco. Chi subisce l’attacco deve prima parare e solo dopo può rispondere. Mantiene la priorità di attacco anche chi tiene l’arma “in linea” (braccio e arma distesi orizzontalmente e la punta rivolta al petto dell’avversario). In caso di attacco simultaneo, il punto non viene attribuito. Per stabilire questo, il ruolo del giudice di gara è fondamentale, in quanto deve ricostruire l’azione in base alle convenzioni ed assegnare il punto.